
Garanzie pubbliche e concessione del credito: limiti e responsabilità nei tempi eccezionali
Introduzione
Il 27 giugno 2025, presso il Tribunale di Ancona, il Prof. Avv. Daniele Maffeis interverrà su un tema cruciale per il diritto bancario e finanziario: la concessione di credito assistita da garanzia pubblica, ma potenzialmente abusiva o imprudente. In particolare, l’attenzione sarà rivolta all’uso delle garanzie statali previste in contesti emergenziali – come quello generato dalla crisi Covid-19 – e alle conseguenze giuridiche delle scelte operate da intermediari e garanti. L’obiettivo è riflettere su come conciliare regole generali come la diligenza professionale e la tutela dell’ordine pubblico economico con le normative eccezionali dettate dall’urgenza.
La concessione abusiva o imprudente del credito
Nel diritto bancario, la concessione di credito può diventare oggetto di sindacato se risulta priva di adeguata istruttoria o se concessa in presenza di segnali evidenti di crisi dell’impresa. L’abuso si configura quando il finanziamento è concesso violando norme imperative o finalità pubbliche; l’imprudenza, invece, attiene al mancato rispetto degli standard professionali nella valutazione del rischio.
Crisi e accesso alla garanzia pubblica
Un punto cruciale riguarda l’ammissibilità delle garanzie pubbliche in presenza di una crisi aziendale già in atto. La normativa emergenziale ha previsto deroghe e facilitazioni, ma rimane centrale il principio di veridicità delle dichiarazioni rese in sede di richiesta e la presenza di un piano concreto per fronteggiare la crisi.
Il ruolo dell’istruttoria
L’intermediario finanziario ha l’obbligo di svolgere un’istruttoria adeguata e documentata sul merito creditizio. L’assenza o la superficialità della valutazione può comportare la responsabilità dell’ente erogatore, specie se si rivela che le dichiarazioni del richiedente erano false o omissive.
Garanzia pubblica: ancillare o sostitutiva?
Una riflessione delicata riguarda il rapporto tra il finanziamento e la garanzia: se quest’ultima sia davvero strumentale (ancillare) al credito o, di fatto, lo sostituisca. Nel caso delle garanzie pubbliche, il rischio è che la sicurezza dell’intervento statale riduca la diligenza nella concessione del credito. Tuttavia, proprio in quanto pubblica, la garanzia deve mantenere un legame di necessità e proporzionalità con l’operazione sottostante.
Conseguenze giuridiche
Nel valutare la legittimità dell’operazione, occorre verificare: la validità del contratto di finanziamento, l’efficacia della garanzia concessa e l’eventuale responsabilità per negligenza istruttoria. Il superamento della fase emergenziale non esime dalla ricostruzione critica degli eventi e dall’accertamento delle responsabilità, anche in ottica preventiva.
Conclusione
Il tema della concessione di credito in periodi eccezionali solleva questioni giuridiche complesse, che richiedono un’interpretazione equilibrata delle norme. L’interprete è chiamato a ricomporre l’eccezione con la regola, assicurando che la tutela dell’interesse pubblico e della correttezza bancaria non venga meno al cessare dell’emergenza.
L’articolo è ispirato all’intervento del Prof. Avv. Daniele Maffeis al Tribunale di Ancona, previsto per il 27 giugno 2025. Per approfondire i temi trattati o ricevere aggiornamenti, è possibile consultare periodicamente il blog dello Studio.